1 ottobre 2009

Rusted Shut - Dead (Load)

Non esattamente prolifici i Rusted Shut che in più di vent’anni di carriera hanno partorito un paio di album (il primo per la Emperor Jones e questo per la rediviva Load), un singolo e un EP. Detto questo, e vista la longevità del gruppo, fare qualsiasi nome vorrebbe dire parlare in teoria di gruppi venuti dopo, per cui concentriamoci solo sulla musica. E cioè un noise-rock putrido e sfasciatissimo (molto più sfasciato di quello presente nel precedente “Rehab”) che lascia davvero poco spazio ad altro: un suono soffocante, la percezione di una valanga che viene giù al rallentatore ma intanto senti gli alberi saltare via, i tetti sbriciolarsi, qualcuno che urla… Un disco che si potrebbe definire anche “bello” se non fosse che bello è forse un aggettivo che poco si addice a canzoni come Slaughter Slaughter, Bring Out Your Head, Intellect o Heart of Hell. Quando la musica non è oppressa da una cappa di fischi, volumi fuori fase e riff ronzanti si sente una voce declamatoria che ricorda un po’ l’hardcore più trucido e un po’ il power electronics, e i testi me li posso anche immaginare. Nel genere il gruppo texano (il Texas, ricordate? Scratch Acid, Butthole Surfers, Cherubs...) ha partorito fra le cose migliori che ci sono in giro e che, anche come attitudine lo-fi, si mangia tanto shitgaze caciarone, riportandoci ai fasti delle uscite più belluine e caotiche di etichette storiche come Trance Syndacate e Charnel Music. Ovviamente da promuovere e supportare e ovviamente destinato presto allo scaffale dell’usato.