5 aprile 2008

Prof. Bad Trip in Second Life

Il 2006 è stato un anno a dir poco tragico per le controculture. A stretto giro se ne sono andati personaggi che hanno lasciato un segno indelebile nel modo di pensare "l'arte" qui in Italia, ai quali anche noi di Pillaloo dobbiamo più di qualcosa. Dall'editore, mail artista, graphic designer, "cospirazionista" blissettiano (e molto altro) Piermario Ciani, al saggista e storico dei movimenti giovanili Valerio Marchi, passando per Roberto Bozzetti (aka Dj Pappa Rodriguez).
Un'ecatombe che ahinoi ha colpito anche il povero Gianluca Lerici, conoscito ai più come Prof. Bad Trip.
Chi è stato Bad Trip? Beh, se siete su Pillaloo dovete per forza saperlo, in caso contrario correte a casa a studiare prima che m'incazzi.
Dunque (giusto per quei quattro gatti che scendono dal pero) Bad Trip è stato l'artista visuale più rivoluzionario, degli anni '80, qui da noi. "Si è cimentato ad alto livello con il disegno a china, la pittura, il fumetto, la fotocopia, il collage, il design di interni e di oggetti, e ha diffuso i suoi segni su qualsiasi tipo di supporto: cartoncino, gesso, plastica, Lego, metallo, legno, giubbotti e borse di pelle, muri, televisioni, frigoriferi e molto altro ancora.
Ha avuto a che fare col punk e le fanzine, la mail-art, i fumettisti radicali americani (Crumb, Coleman, Williams), le allucinazioni creative, la cybercultura.
I suoi distopici soggetti, ispirati da W.S. Burroughs e J.G. Ballard, sono freak futuribili, ex umani, forze del disordine, scenari e panorami di una Terra mutata e dai colori lisergici.
Gran parte della sua produzione si è concentrata sulla pittura acrilica su tela con bombe cromatiche a effetto tridimensionale
. "

Capito?
Allora mi pareva il minimo segnalare questa bella iniziativa - che accompagna l'uscita del libro "L'arte del Prof. Bad Trip", per i tipi della Shake - ovvero la mostra organizzata da E. “Gomma” Guarneri e Idearium.org all'interno di Second Life.
Il 25 febbraio si è tenuta la visita guidata (dall'avatar Gomma Chaplin) alle "100 opere virtuali" di Bad Trip, ma ovviamente la mostra è tutt'ora disponibile, e se conoscete il sistema in questione andatela a vedere, perchè ne vale la pena.
La location è organizzata su più livelli, e servendosi di quell'armamentario semantico-visuale caratteristico della cività post-industriale, riesce nell'affrescare un'ambientazione da street culture anni '80. Ed è curioso osservare le opere di uno dei massimi teorici visuali del cyberspazio in un ambiente virtuale.
Vabbè insomma, poche parole e poco altro per decrivere l'iniziativa, perchè nonostante l'utilizzo di un sistema per certi versi discutibile (Second Life), mi sono quasi commosso a rivedere dopo tanti anni l'arte di questo straordinario personaggio. Lunga vita Prof. Bad Trip.

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Chi ne ha la possibilità, può visitare la mostra alla Decoder Island, che si trova a quest'indirizzo (slurl): http://slurl.com/secondlife/Decoder/118/221/25

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