7 novembre 2009

Pukers - Born in the U.S.A. (Gel)

Fuori c'è un tempo da schifo e la stanza non è che stia messa meglio. Parliamo allora di una delle cassette più scassate ascoltate negli ultimi mesi. Ci eravamo persi di vista dai tempi di "Beach Cop" uscito per NNF un paio di anni fa, e ascoltare "Born in the U.S.A." è stato come rincontrare una tizia che ti ricordavi fosse più cessa e invece. Come avevi potuto dimenticare quel sorriso meraviglioso, intendo quello disegnato sulla maglietta da cui ora premono delle tette che proprio non ti erano sembrate ai tempi? (Altra ipotesi: due anni fa era ancora minorenne e ora sei in un mare di guai). Dicevamo. I Pukers sono un duo (Andy Spore e Olga Balema) originario dell'Iowa e ora di stanza a Los Angeles, sono adorabili e non finiranno mai in nessuna playlist. Suonano una specie di noise-rock strascicato e improvvisato in cui tutto sembra messo lì a caso e forse lo è davvero. La produzione in bassa fedeltà ve la potete immaginare. Il bello è però che ci costruiscono intorno delle vere canzoni, sia che si ricordino degli Harry Pussy (che restano un costante punto di riferimento, vedi Weed Hound) sia che vadano per conto loro (The Meal is Warm), sia ancora che ci delizino con una cover ubriachissima di Yesterday (Beatles, sì - voglio vederla nella prossima edizione di Guitar Hero, altrochè).
Mi piacerebbe sbilanciarmi un po' di più, citare no wave e qualche nome grosso, alto, per nobilitare i nostri amici Pukers ma in questo caso specifico per una volta sarebbe sviare l'attenzione dalla musica e creare chissà quale aspettative. Questa è purissima musica di merda e va ascoltata come tale, godendosela per chi sa e chi può, pur senza sminuirla troppo perché quest'anno ho ascoltato dischi interi ben peggiori, e non parlo solo di noise. Qui dentro c'è psicosi pura ma anche ironia, a partire dal titolo e dalla copertina rubacchiati al Boss. In una giornata come questa sinceramente non posso chiedere di meglio.

p.s. scrivere a: gel.inquiry@gmail.com

1 ottobre 2009

Rusted Shut - Dead (Load)

Non esattamente prolifici i Rusted Shut che in più di vent’anni di carriera hanno partorito un paio di album (il primo per la Emperor Jones e questo per la rediviva Load), un singolo e un EP. Detto questo, e vista la longevità del gruppo, fare qualsiasi nome vorrebbe dire parlare in teoria di gruppi venuti dopo, per cui concentriamoci solo sulla musica. E cioè un noise-rock putrido e sfasciatissimo (molto più sfasciato di quello presente nel precedente “Rehab”) che lascia davvero poco spazio ad altro: un suono soffocante, la percezione di una valanga che viene giù al rallentatore ma intanto senti gli alberi saltare via, i tetti sbriciolarsi, qualcuno che urla… Un disco che si potrebbe definire anche “bello” se non fosse che bello è forse un aggettivo che poco si addice a canzoni come Slaughter Slaughter, Bring Out Your Head, Intellect o Heart of Hell. Quando la musica non è oppressa da una cappa di fischi, volumi fuori fase e riff ronzanti si sente una voce declamatoria che ricorda un po’ l’hardcore più trucido e un po’ il power electronics, e i testi me li posso anche immaginare. Nel genere il gruppo texano (il Texas, ricordate? Scratch Acid, Butthole Surfers, Cherubs...) ha partorito fra le cose migliori che ci sono in giro e che, anche come attitudine lo-fi, si mangia tanto shitgaze caciarone, riportandoci ai fasti delle uscite più belluine e caotiche di etichette storiche come Trance Syndacate e Charnel Music. Ovviamente da promuovere e supportare e ovviamente destinato presto allo scaffale dell’usato.

20 settembre 2009

questa era troppo pillaloo per non inserirla (soprattutto se avete presente i Sword Heaven)

direttametne dal sito della deathbomb arc:

Dear friend and drummer for Sword Heaven (America's greatest metal band), Aaron Hibbs, has expanded his efforts towards being the most amazing person alive. This time through the ancient art of hula hooping! He is currently on day 2 of an attempt to get into the Guinness Book of World Records for longest time hula hooping. His goal? 120 hours!!! Being done all in official capacity, with round the clock nurses and witnesses on hand, you can watch him obtain this amazing goal on a live stream at: http://www.hoopforever.com/video.html

6 settembre 2009

BALLADRY, le fanzine e la bolla weirdo che scoppia

E', questo, il secondo numero di una fanzine di suo abbastanza interessante ma che ci dà anche la possibilità di affrontare altre questioni. Varrebbe la pena parlarne solo per il fatto che Balladry NON è una webzine ma quel simpatico ammasso di carta e inchiostro che, una volta, era il veicolo privilegiato per sapere le cose meglio (e a volte prima) dei magazine ufficiali. Soprattutto dopo gli anni '90, infatti, con l'avvento di internet con tutto quel che ne è conseguito, le fanzine hanno avuto sempre meno spazio e meno voce in capitolo. Ma senza mollare del tutto la presa sull'underground, testimoniando anzi l'inevitabile cortocircuito che si crea poi fra fenomeni nati nel sottobosco, ampiamente documentati (attraverso colonne e colonne di articoli, recensioni, lunghissime interviste e foto in bianco e nero) e le successive esplosioni dei suddetti generi, dal punk-rock/hardcore al death metal, dal grunge al noise-rock fino a gran parte del panorama weirdo che pure si è avvalso per farsi conoscere, rispetto a fenomeni passati, delle piattaforme più diverse. Io stesso, a dire il vero, ho perso le tracce dell'universo fanzinaro e non mi sono interessato più di tanto a quel che fosse sopravvissuto e cosa no, pur sapendo che di certo qualcuno aveva continuato a pubblicarne e ne avesse create di nuove.

Vero anche che qualche meritevole webzine ha ereditato quel ruolo storicamente appartenuto alle fanzine, avvalendosi dell'immediatezza del mezzo (1 o 2.0 che sia) e che con quest'ultime invece, nella maggiorparte dei casi, si rischia di avere spesso fra le mani un prodotto di quell'estetica vintage di cui da tempo bisogna iniziare a diffidare. Bello il ritorno delle cassette e della dimensione DIY (che sottolineiamo, non è mai scomparsa del tutto, e che anzi la Rete ha portato a un altro livello) ma inutile dire che fino a qualche anno fa fare una cassetta era da sfigati e piuttosto ci si bullava sotto casa, nelle redazioni e ai concerti col proprio cd-r homemade. Cos'è cambiato allora rispetto al passato? La trasversalità di una musica che per la prima volta accoglie nel proprio seno e sviluppa un ampio spettro di generi anche molto distanti fra loro (dal folk al noise) è stata resa possibile anche e proprio da un'estetica condivisa e multiforme. Un feeling postmoderno quindi in grado di accomunare tanti elementi preessitenti ma che ha cercato per la prima volta in modo convinto di andare oltre il citazionismo, crogiolandosi in differenti tradizioni e scene ma senza sposarne davvero una in particolare. E se pure è ancora facile riconoscere al primo colpo, anche solo da una copertina, un gruppo di area post-indutriale rispetto a uno più ""indie"", non è poi così scontato che orientarsi nel macrocosmo weird sia diventato così semplice e dove nei concerti il palco possa essere diviso fra i Ponytail e i Robedoor e magari anche i Woods, così come riportato proprio in uno dei report di Balladry.

Bisogna comunque sapere discernere, adesso come vent'anni fa, basandosi sugli esiti musicali. Si spera che alla fine la storia ti darà ragione per quello che suoni e come lo suoni, non per il look fatto di stracci colorati, maschere più o meno fantasiose e l'artwork fintamente dimesso, minimale, bravo tu che hai fatto la scuola d'arte figa nella grande mela. Banalità, certo. Ma non è un caso che anche una fanzine così ben fatta come Balladry, capace di ospitare fra le sue pagine interviste ad artisti antitetici come Jessica Bailiff e Heavy Winged, ma anche ai tizi di Mutant Sounds, foto o lavori grafici di Shawn Reed e Pete Freil, ti lasci poi un sapore strano in bocca. Il risultato è buono ma, se fossi un Ghezzi qualunque, direi che è come artefatto più che fatto ad arte. Pagine patinate, copertina pasticciata ad hoc, polaroid di concerti... non so, forse crescendo si perderà di obiettività e si rischia di pensare che le fanzine fotocopiate - dove il collage era una necessità e non una virtù preconfezionata e ammiccante - erano "meglio di", più sincere. E così come per i dischi anche in questi casi bisogna valutare il risultato finale e non la sincerità di fondo, però l'impressione resta. Così come resta il dubbio che in più di un settore della "scena" siamo ormai alla frutta, colpa anche di una tendenza generale del panorama musicale in cui si alternano solo fenomeni minimi ed estemporanei. Ecco, in quello purtroppo la musica weirdo ha precorso i tempi, ma per fortuna anche nella capacità di allargare lo spettro di possibilità espressive per un musicista dotato di un minimo di mentalità aperta. L'undeground resterà sempre vivo ma già da un po' di tempo c'è voglia di qualcosa di diverso, di qualcuno che abbia voglia di dire qualcosa senza starsi a guardare troppo intorno e senza pensare già al layout del proprio myspace.

(Ora precisamente non mi ricordo più dove volevo andare a parare, però la fanzine, insomma, è carina. Per info scrivete a balladrymag@mail.com)

3 settembre 2009

Hair Police - Our Lunar Guardian (Gods of Tundra)

Tanto per non uscire da quella condizione psicotica che li ha resi celebri, in cui l'orrore è qualcosa di concreto ma anche indistinto e quindi tanto più inquietante, gli Hair Police si ripresentano con una cassetta che è tutta un programma. L'artwork è un collage confuso di immagini non ben precisate, il titolo si legge appena, che l'etichetta sia la Gods of Tundra di Mike Connelly lo sappiamo grazie ai cataloghi e, per finire, i due brani sono senza titolo e non si sa quale sia il lato a e quale il b del nastro.

D'altro canto, per il discorso che facevamo prima, è proprio da questi particolari che gli Hair Police hanno estrapolato tutta una poetica noise fatta di lettere anonime, psicosi e torture audio. Uscita fra l'ultimo album in studio per la NNF e il vinile per quei santuomini della Hundebiss, la cassetta è la classica uscita intermedia in cui si mettono in ordine le idee e intanto si rimescolano gli ingredienti ben noti ai fan. Ben fatta quindi, giocata più sulle atmosfere lugubri e striscianti che sull'espressionismo noise "Our Lunar Guardian", a dispetto del titolo, più che una vista panoramica suggerisce una camera a circuito chiuso che riprende qualcosa di cui è meglio non sapere. Da un lato di sente la morbosa mano del Connelly solista ma dall'altro anche e soprattutto la fedeltà alle proprie ossessioni, che resta il modo migliore per portare avanti una qualsiasi esperienza "artistica". Il secondo brano libera un po' la bestia, facendosi ancora più minaccioso fra voci modificate e qualche brandello più canonicamente noise, prima di abbandonarsi alle usuali, striscianti atmosfere electro.

Non resta quindi molto da aggiungere se non affidarsi alle cure di un gruppo che continua imperterrito la propria strada senza fregarsene troppo di quel che gli accade intorno. E uno dei pochi di cui probabilmente ci si ricorderà in futuro, passata la sbornia weird di questi ultimissimi anni. Un'ultima notazione di tipo collezionistico: la copertina che ho trovato online è verdina, la mia beige. Non si sa quante ne siano state stampate né appunto se con copertine di diverso colore.

22 giugno 2009

Steve Gunn/Shawn David McMillen – End of the City (Abaddon/Abandon Ship/DNT, 2009)

Questo, in tanta musica weird e free qualcosa, sembra quasi un disco normale. Prodotto da una cordata di etichette ormai note fra gli appassionati, abbiamo a che fare con uno split LP che per una volta ci mostra due facce della stessa medaglia. Tanto per cominciare i musicisti coinvolti hanno un comune retroterra weird/psych/folk piuttosto visibile: Shawn David McMillen è noto per la sua esperienza nei Warmer Milks, mentre Steve Gunn prima di gettarsi in una fresca (ma già prolifica) carriera solista, è stato membro dei GHQ.
Il lato di McMillen evoca immediatamente un'atmosfera sospesa che viene riempita da una voce recitante, qualche nota di piano e cinguettii in loop. La reiterazione, la circolarità diventa insieme alla stratificazione l'elemento dominante della lunga traccia, quando non di tutto il disco. Il tessuto della composizione, infatti, tende a ispessirsi per minime variazioni/addizioni, con la sensazione che a McMillen piaccia giocare coi pieni piuttosto che coi vuoti. (Ed è una fortuna, perché quando il suono si fa troppo minimale scatena il lato peggiore dei critici che, di fronte a un tale deserto, hanno così un'ottima occasione per costruirci intorno giustificazioni teoriche che stanno solo nella loro testa). Mentre qui invece la musica ci avvolge sempre più, fra battiti, il piano che ricompare sul finale, un flauto che arriva da chissà dove e viene sepolto da una specie di sarabanda che, a sua volta, sfocia in un flusso di chitarra che rivela il lato più psych/folk del suo autore. Dimenticate gli eccessi dei Warmer Milks, ma abbiate fede nella testa malata di McMillen.
Il brano di Steve Gunn, registrato l'estate scorsa, è meno vario ma sembra poter andare ancora più in profondità. Gli arpeggi iniziali partono quasi in sordina, come semplice accompagnamento della cappa elettronica fatta di luci ed ombre che si muove in primo piano. Le note di chitarra se ne stanno così, sembrano guardarsi intorno. Invece il movimento s'inverte progressivamente ed è la chitarra a riemergere, grazie a un fingerpicking limpido, solare quasi, dal taglio piuttosto "classico" che trascina l'ascoltatore al centro di una specie di luogo puro e incontaminato. Anche quando il ritmo si fa più ossessivo - quantomeno per la circolarità del suo incedere - si resta sempre entro i limiti della dimensione creata da Gunn, senza tentazioni free. Si sente che Steve è in stato di grazia anche se, non avendo ascoltato le sue prove successive, non sappiamo quanto questo pregio alla lunga possa essere diventato un elemento castrante. Vista la qualità del pezzo sarei comunque più che ottimista.

Marble Sky - The Sad Return (Students of Decay, 2009)

Come tanti altri musicisti d'oltreoceano Jeff Witscher non è uno che se ne sta con le mani in mano. Probabilmente estemporaneo, ma genuino, il culto che si è creato col tempo intorno alle sue produzioni, con cassette spesso limitate a sole cinquanta copie di cui, peraltro, si dà notizia all'interno di una mailing-list altrettanto ristretta. Questa dimensione appartata rende problematico a volte mettere le mani su nastri e vinili, anche per chi ha pazienza di seguirne le evoluzioni. Non sempre è facile, oltretutto, scovare i numerosi progetti che porta avanti a suo nome o sotto mentite spoglie (Secret Abuse e Impregnable su tutti), senza contare le collaborazioni che lo vedono più o meno protagonista (da Greater Saga e Without Belonging con Jon Borges a Roman Torment con Evan Pacewicz, passando per Rainbow Blanket, Deep Jew e altri ancora).
Fra i più fortunati ma meno noti c'è senz'altro il progetto Marble Sky, sette cassette all'attivo - sparse fra la propria etichetta personale (la Callow God/Agents of Chaos), Monorail Traspassing e Pathetic Legends - e ora anche un cd, "Sad Return". Esaurita l'immancabile edizione limitata con 3" aggiuntivo, ci accontentiamo comunque della canonica edizione in cd e basta, tantopiù che si tratta di una mezza ristampa. Pulling Up Grass Under Blanket e Fade erano già finite sul debutto in cassetta del 2007, limitata criminalmente a quindici copie, mentre per l'altra metà del disco abbiamo un paio di brani registrati per l'occasione. Una cinquantina di minuti per esprimere il lato più morbido e meditativo di Witscher, il quale dal canto suo dimostra comunque di aver ormai assimilato anche questo lato della propria personalità musicale. Anzi lo ritroviamo ormai sempre più spesso a suo agio ad alternare tempeste harsh-noise a droni di varia natura, fino ad arrivare a casi come questi dove sprofondiamo spesso in territori di ambient pura. I drones, infatti, a un primo ascolto non ci appaiono così insistiti e tendono a smaterializzarsi in quello che all'apparenza poi sembra un unico grande pattern cresciuto alle spalle di tutto, anche quando sono più marcati come in Dull Hue (che pure si segnala come una delle tracce più variegate del cd). Queste semplici modulazioni di synth e chitarra, quindi, non rivoluzionano nè il genere nè l'esetetica di Witscher, ma dimostrano senz'altro come una formula ormai classica (non è qui che troverete l'originalità per intenderci) possa dare ancora buoni/ottimi risultati. La linearità di Fade e il luminoso crescendo di What You Might Forget ci aprono ogni porta possibile, come se fossimo in grado di scattare istantanee anche mentre sogniamo.

p.s. Qui e qui potete scaricarvi un paio di cassette ormai esaurite.

30 marzo 2009

Social Junk – Concussion Summer (2008, Not Not Fun), o di quando l’1.0 ha ancora qualche cartuccia da sparare


Vengono dal Kentucky e sono in tre i Social Junk (una è una ragazza), hanno alle spalle il solito profluvio incontenibile di cassette, cd-r e porcate varie, ma soprattutto hanno l’insolenza di produrre musica accattivante, pur senza discostarsi minimamente dai dettami della shit-music 1.0. Lo rammento a chi si fosse sintonizzato in queste lande solo di recente, o non avesse la necessaria confidenza coi disastrati landscapes musicali del dopo p2p. In sostanza questi ragazzotti del Kentucky, stato invero abbastanza avulso dalle scene canoniche, producono un free-noise animalesco e primitivo, fatto di percussioni che si accatastano disordinate una sull’altra, rumorismi di origine incerta, ma sempre scrostati e trogloditi, i soliti guaiti soffocati nella caciara e un senso molto degradato di lascivia psichedelica da portarsi in spalla. Nulla di molto diverso da quanto vanno facendo miriadi di band di ultranicchia e nessuna appetibilità commerciale in lungo e in largo gli Usa, ma non solo, da parecchio a questa parte.
Non è una novità che il noise non picchi più duro in virtù dell’efficacia di agguerrite sezioni ritmiche o di brucianti intuizioni alla sei corde, e se d’altro canto certe brutture harsch non sono mai passate di moda (e anzi hanno trovato nuove ribalte) certo è che, per quanto probabilmente nati e proliferati in virtù di una inconsulta ed epifanica reazione violenta a qualsiasi tipo di prevedibilità nella prassi musicale (manco fosse il peggiore dei morbi), di gruppi free-noise-moan-tribal-esoteric-staminchia ne abbiamo veramente ascoltati troppi, e infatti ora vanno forte certe difficili, e poco ortodosse, unioni con la forma canzone, ovviamente la più sfasciona possibile.
E allora perché perdere tanto tempo sui Social Junk e il loro Concussion Summer? Semplice, perché è un bel disco, anzi, diciamo pure un gran bel disco, una volta tarati i parametri sul genere di riferimento. I Social Junk, tanto per dire, danno l’impressione di essere a conoscenza del concetto di post-produzione, o magari di quello di composizione preventiva, difficile a dirsi, ma il punto è che i brani hanno quasi sempre durate cristiane (salvo su nastro, ma nemmeno sempre, e poi che diavolo volete da un nastro?), che il suono, per quanto miserabile, è gestito con oculatezza, non sbroda né sbraita troppo, e poi ci sono addirittura finezze tipo la registrazione della voce su canali diversi che si affastellano lievemente, conservando la scarsa prevedibilità in un contesto che, orrore!, pare davvero canzonistico, vedi la melliflua House Fire, abbandono psichedelico di scuola Charalambides. Per il resto riecheggiano nei vasti scenari da day after evocati dal disco, i caldi venti acidi e sepolcrali che si levavano dai solchi dolorosi del Bad Moon Rising di sonica memoria, ed è proprio il levarsi di una consapevolezza matura all’interno di un genere che proprio per effetto del programmatico eccesso di indulgenza, rischia di celare a orecchie sordide e affamate i suoi lamenti migliori. Che sia tormento ed estasi, una volta ancora, e senza bisogno di tecnica, e senza bisogno di superominismi, e senza paura di ricadere in cliché appannati e antipatici, che siano botte di vita, grezze e frantuma cranio, senza motivo, senza monito e senza morale. Ma anche senza esagerare.

7 febbraio 2009

Sun Araw – Beach Head (2008, Not Not Fun) e polemiche!


Pillaloo entra pure lui, recalcitrante ammaccato e sopravvivente (non si sa ancora per quanto però) nel nuovo anno e nel farlo vi augura in ritardo un buon 2009 di merda (music). Allora, siamo a febbraio ma i dolci sono ancora sullo stomaco e qui si mangia minestrine e frutta fresca per smaltire i chili di troppo accumulati durante queste dannate festività. E cazzo, si parla di austerity, però dalle mie parti i negozi erano pieni come non mai, più degli altri anni, e dire che faceva pure un freddo cane. Vuoi vedere che piangi piangi e poi tutti a strafotter(sen)e il/del prossimo. E facce inebetite che a confronto babbo natale sembra l’uomo più arguto di questo mondo.
Allora? Non si capisce niente. I commercianti poi, tutti a lamentarsi. Ma abbassate la saracinesca una volta per tutte e levatevi dalle palle che non se ne può più dei vostri penosi piagnistei.
E la musica? Questo 2008 è stato un anno molto buono, come il 2007. Ma onestamente non se ne può più (e sono due) di sentir gente lamentarsi.
Sarà da Bach in avanti che c’è sempre qualche pseudoscienziato del cazzo che afferma che la musica del presente non è più come quella del passato, che non si fanno più i dischi di una volta, che è tutta merda (vera) quella del presente etc. Non sarà che la musica evolve (o devolve!?), che i codici cambiano e che semplicemente, da un certo punto in poi, siamo noi a non saper stare al passo perché siamo abituati alle cose vecchie e/o anche perché la vita chiama e non abbiamo più così tanto tempo e voglia di approfondire nuovi discorsi? Macchè, è molto più facile prendersela con i musicanti e dire che non sono bravi come quelli del passato. A tutte queste persone dico: andate un attimino a ‘fanculo li in fondo a destra.
Come dite? Si avete ragione sono patetico, ma un po’ di enfasi anti non so cosa ci sta tutta, hai visto mai che si conquisti qualche lettore che sbraita contro il sistema, si ascolta quei gruppi alternativi alla-concerto-del-primo-maggio e compra qualche merdosa rivista pseudo-alternativa. Si qualche lettore di quel tipo, insomma, ci siamo capiti no?
Di cosa volevo parlarvi? Ah si i Sun Araw. Allora si, beh, non so, quindi…sono sempre loro, quelli di “The Phynx”, recensito qualche mesetto fa su queste sozze pagine. Qui sono meno dronici ma sempre e comunque sfatti, e poi il disco è strano, sembra registrato alle Hawaii, e ci sono suoni bizzarri e buzzurri e ritmiche felpate e chitarre sulfuree e un tipo che canta come un pecorone deficiente e non so cos’altro. Oh beh non rompete i coglioni, procuratevi l’album in un modo o nell’altro e ascoltatevelo per bene che ne vale la pena.

31 gennaio 2009

pillaloo VS splinter vs stalin



4:20 PM


me
: Nicola
gurkeroboter: ciao
4:21 PM me: uè, immagino che uno dei pacchi che mi attenda in posta sia il tuo
gurkeroboter: si ho spedito qualche giorno fa
me: quindi volevo portarmi avanti col lavoro e farmi dire ad esempio qualcosa sulla storia degli Splinter vs Stalin
gurkeroboter: allora aspetta che prendo da bere
me: ahah... cmq come avete cominciato eccetera, aneddoti vari, tanto per gradire
4:24 PM gurkeroboter: Allora, abbiamo cominciato per gioco nel 2003 io e Marco (di Viareggio)
4:25 PM io già facevo un po' di schifezze con Fecalove e altro
lui no
comunque non avevamo idea di cosa stavamo facendo , facevamo tutto a caso col computer
4:26 PM ci faceva ridere molto però, quindi abbiamo continuato
me: (che è un buon punto di partenza...)
gurkeroboter: dev'essere allora che abbiamo sviluppato una specie di feticismo per Nino Frassica
che compariva un po' dappertutto
nelle tracce, nei titoli, nelle copertine
ma francamente non mi ricordo il motivo
4:27 PM se mai ce n'è stato uno
il primissimo concerto che abbiamo fatto in assoluto fu a Viareggio
in un'OSTERIA
nel 2004 credo
manco abbiamo suonato insieme
prima ha fatto marco
poi io
4:28 PM mi ricordo solo che c'era una famiglia a mangiare la tagliata (buonissima)
e che non volevano pagare il conto a causa nostra
il primo concerto "vero e proprio" invece fu a natale 2005 se non sbaglio
all'Indian Club di Pisa
4:29 PM abbiamo cominciato a bere rum a casa di Marco alle 3 di pomeriggio
siamo andati all'esselunga a comprare del pane, delle mele, del pesce e altra roba da buttare al pubblico
la sera io ero ridotto a una merda
ho vomitato dappertutto
Toby Dammit ha avuto il mio vomito nei capelli per giorni




4:30 PM
è stato un inizio fantastico ecco
4:31 PM mi dispiace non poterti dare altre perle su quella serata, ma non ricordo molto
magari chiedi a Marco, lui m'ha portato a casa

4:35 PM me: beh, non male come inizio... quindi i primi tempi era alcol-noiselectonics... le reazioni del pubblico quali erano?
gurkeroboter: ecco c'è un tizio che veniva a tutti i nostri concerti
un dark
l'avevo colpito in testa con un filone di pane quella sera all'Indian
da allora s'è affezionato
me: altro che groupies, ecco perché uno si mette a far musica
4:36 PM finalmente libero di tirare roba in faccia alla gente
gurkeroboter: si si son soddisfazioni, mannaggia a cristo
me: e quando avete iniziato a registrare cosa pensavate di fare?
4:37 PM gurkeroboter: non son sicuro che l'abbiamo mai fatto
me: è un'ottima risposta. anche nino frassica in fondo non ha mai fatto battute
4:38 PM gurkeroboter: verissimo
4:39 PM

11 minutes
4:50 PM me: vi siete sentiti in qualche modo eredi che ne so della tradizione industrial italiana o qualcosa di simile o siete andati a testa bassa
4:53 PM gurkeroboter: mah la primissima cosa del genere che abbiamo conosciuto è stato Atrax Morgue
i primi tempi gli mandavamo sempre le nostre cose
4:54 PM anche comprando cose da Slaughter mi son fatto una cultura nella merda
per il resto gli ascolti rumorosi al tempo stavano più sul fronte giapponese
4:55 PM pasticciavamo un po' tutto a cazzo di cane ecco
continuiamo a farlo
4:56 PM nel frattempo io sono diventato un drogato di harsh noise e power electronics
Marco di meno
cioè, non spende centinaia di euro al mese in dischi di fischi e scoregge come me
4:57 PM addirittura continua a sostenere che gli unici dischi belli degli Whitehouse sono i più recenti, da "Bird Seed" in giù
è pazzo ecco
5:00 PM ao , vado a fare la spesa
mandami altre questioni via mail se vuoi
oppure ci ribecchiamo
me: ok, scusa ma a lavoro dipende dai giorni
cmq ascolto
al limite ti cheido di mandarmi quel che mi manca via mp3
5:01 PM gurkeroboter: eh non ho proprio tutto comunque ok
me: grande
come gli Antenna 59
manco loro avevano tutto
gurkeroboter: ahha si ^_^
me: incredibile, ma coerente
gurkeroboter: beh non per niente siamo conterranei

23 gennaio

4:55 PM



me
: m'è venuta una domanda nel frattempo... e cioé che ne pensi del fatto che esca tanta merda noise perché ormai basta una strumentazione base o un software audio
4:56 PM gurkeroboter: mica esce tanta merda noise per quello
esce tanta merda noise perchè fare caciara è tanto tanto bello
quindi sono contento
me: anche se poi è sempre più un casino trovare qualcosa di davvero buono, non dico originale ma che ti faccia saltare sulla sedia
4:57 PM gurkeroboter: vabbè, come in tutte le cose
me: sì, in effetti... di quanti gruppi scopri che cassette e cd-r sono meglio di cd ufficiali?
4:58 PM gurkeroboter: di quasi tutti
le cassette sono più ufficiali dei cd
5:00 PM me: c'è quel fruscio che si mangia anche il vinile, a volte
gurkeroboter: si , w le cassette ^=^
me: dimmi alcune delle tue preferite
5:01 PM anche ultimamente che bazzichi
gurkeroboter: eh è dura
me: tipo a me è arrivato il nuovo split Sword Heaven/Tusco Terror un po' deludente
gurkeroboter: la primissima cassetta che ho comprato è Pain Jerk - Neurotten
su Slaughter Prods
5:02 PM fighissima
harsh noise giapponese figlio di puttana
cioè a dire il vero la primissima cassetta che ho comprato è "Jovanotti for president"
ma era tanti tanti anni fa
me: ah cazzo pensa che caso quella è la prima cassetta che mi hano registrato
5:03 PM Jovanotti, non Pain Jerk
gurkeroboter: figo
me: alle medie
gurkeroboter: cassette più recenti che mi hanno spaccato il culo
Bizarre Uproar - Mother One
5:04 PM Human Skin Lanterns (Taint e Rodger Stella)
me: poi col fatto della Turgid Animal e della distro ti passerà un bel po' di roba sotto i timpani
gurkeroboter: eh si , più tutta quella che compro ^^
5:05 PM me: un bel casino pure quello... hai problemi di spazio in casa?
gurkeroboter: abbastanza, son pieno di scatoloni
ci inciampo sopra di continuo
perdo tutto
non so più dove mettere i vinili
tipo ho due pile di 7" per terra
5:06 PM ah un'altra cassetta fighissima abbastanza recente è italiana
5:07 PM Discordance su Second Sleep
sarà che ci sono i cani di mezzo, ma è proprio bella
me: io purtroppo tendo a dimenticare molte cose... ritcordo giusto quanto e se mi è piaciuta una cassetta
poi amen
gurkeroboter: ah la settimana prossima ci suono assieme a Pain Jerk
mi faccio autografare la cassetta col vomito




5:09 PM
me: ahah
qual è il personaggio più pazzo con cui hai suonato?
5:10 PM gurkeroboter: beh
un tale Samuele a Roma
nell'ultimo concerto di splinter vs stalin
hai visto il video?
me: che combinava?
gurkeroboter: eh mentre stavamo lì a suonare si avvicina e ci dice
5:11 PM "vagazzi , se volete vi posso cantave un bellissimo pezzo"
e allora gli abbiamo dato il microfono
ha cominciato a urlare
"io non sono inutileeeee!"
"i tuoi luridi luridi seniii!"
"le donne sono superioriii"
gli tiravano le patatine
calci
lui si frustava con la cinghia
5:12 PM ha anche pensato di denudarsi ma non l'ha fatto
dopo un po' ci ha ringraziato ed è sparito
me: ahahahahah
quindi più pazzo il pubblico di chi suona?
gurkeroboter: beh questo è pazzo sul serio
dev'essere ultra autistico
comunque sia eroe
5:13 PM si in genere si, tra i musicisti non ho mai trovato nessuno di particolarmente bizzarro
me: e che mi dici di Lorenzo, come l'avete incrociato?
gurkeroboter: Lorenzo era amico di Marco
io lo conoscevo solo di "fama"
ha frequentato il mio stesso liceo qualche anno prima di me
e abbiamo qualche conoscenza in comune
5:14 PM poi vabbè quando ci siamo trovati ci siamo tutti voluti subito molto bene ^_^
me: eh, immagino... la sua prova su disco è superlativa
immagino non sia il primo a dirvelo
gurkeroboter: si si
5:15 PM è stato bravissimo e meticoloso
quando registravamo le voci a casa sua
d'estate
me: mi ha sempre moto colpito la sua voce... mi sembrava di parlare con un doppiatore
gurkeroboter: lui aveva le tracce in cuffia
e la voce usciva (distorta pure) dalle casse
a volume assurdo
5:16 PM dopo un po' entra sua madre
e ci dice
"Lorenzo , chiudi la porta e la finestra: i vicini hanno paura"
è stato un momento bellissimo e commovente
me: ahaah... ma non abita più da solo in quell'altra casa?
gurkeroboter: si si ma c'era anche sua madre
aveva portato dei viveri
5:17 PM santa donna
me: cmq il testo del pazzo è bellissimo, anche a livello diciamo letterario
mi ha ricordato anche il messaggio del tizio cinese che ha fatto al strage in america
gurkeroboter: coreano
me: una lucidità così lucida da finire in merda
sì, coreano
5:18 PM come mai splinter vs stalin
gurkeroboter: il nome dici?
5:19 PM me: sì
gurkeroboter: ovviamente non ne ho idea
me: benissimo
gurkeroboter: immagino sia stato scelto a cazzo
me: neanch'io so cosa vuool dire pillaloo
forse manco gli Smegma
gurkeroboter: sembra pijalo
5:20 PM me: pensi che questo ritorno alla cassetta sia una cosa tipo viva il diy oppure facciamolo che ora fa figo?
una volta erano più tipo demo
5:21 PM gurkeroboter: mah non so, nell'harsh noise ci son sempre state
non come demo
me: se ne parlava di meno diciamo
c'erano le fanze di carta
gurkeroboter: ci sono ancora
me: sì... ma il web ha cambiato un po' le carte in tavole
non sempre in peggio, ovvio
se no ci lasciamo andare alla nostalgia
5:22 PM allora consigliaci qualche fanza
gurkeroboter: idwal fisher
degenerate
me: ok
insomma, le storiche e immaercescebili
gurkeroboter: exoteric zine è italiana
nuova
e bravina
tra un po' esce As Loud As Possible
5:23 PM fatta da steve di Harbinger Sound fra gli altri
me: prendiamo nota... da dove vedi uscire le cose più eccitanti? America, Europa, Giappone?
5:24 PM gurkeroboter: Scandinavia
5:25 PM e Filth and Violence ovviamente ^^
5:26 PM me: orpo non mi viene in mente il nome di un gruppo fighissimo di lì...
gurkeroboter: Bizarre Uproar
me: anche. cmq no... checcazz
5:27 PM gurkeroboter: non saprei allora

11 minutes
5:39 PM me: Sewer Election!
non mi ricordavo cazzo
5:40 PM bravi, bravi
gurkeroboter: pensavo fosse un omino solo
pure con lui suono la settimana prossima
me: accattami qualche roba nuova o ristampa
5:41 PM tipo Kassettmusik
gurkeroboter: me ne scorderò sicuramente
me: ovvio
dimmi allora
come mai avete deciso di fare uscire un cd
5:42 PM intero
gurkeroboter: in origine doveva essere un 3"
poi man mano che registravamo avanzava roba
stava venendo bene
quindi abbiamo pensato "ma si , porcodio"
e l'abbiamo fatto
5:43 PM me: "Eravamo così felici"
quando?
gurkeroboter: quando c'era ancora mamma Anna
e si guardava il commissario Rex assieme
specialmente la prima puntata
me: non Frassica
lì era già cominciata la merda
5:44 PM gurkeroboter: ora lo stanno guardando in cielo
me: e che dicono all'estero di voi?
ma anche in cielo
5:45 PM gurkeroboter: il disco è piaciuto a tutti
grandi e piccini
in particolare ci han fatto i complimenti Mark dei Bloodyminded
Chris di Trash Ritual
5:46 PM un'amica cinese si è molto commossa per la storia di Mirko
me: a quando un bel campionamento del coro dell'antoniano?
gurkeroboter: contiamo di farli cantare sul prossimo lavoro
nudi ovviamente
5:47 PM me: fategli cantare la canzone di "chi l'ha vista morire"
effetto assicurato
la conosci?
gurkeroboter: no
mi sa che non l'ho visto


5:48 PM



5:49 PM
me: Morricone, fra l'altro!
gurkeroboter: eh mo lo devo vedere
5:50 PM c'è in dvd italiese che tu sappia ?
5:51 PM me: forse sì, ma in genere se è inglese serio c'è anche la lingua italiana
gurkeroboter: no è più una questione se lo trovo andando in negozio ^^me: si trova
5:52 PM gurkeroboter: ok me lo prenderò in sti giorni
me: che mi dici delle tue cose grafiche?
sempre noise, a modo suo?
gurkeroboter: grafiche
5:53 PM no più che altro è porno per me
me: rispetto a una volta capita sempre più spesso che musicisti del sottobosco si dedichino alla grafica
mentre al porno ci dedichiamo tutti
5:55 PM gurkeroboter: ma con superficialità ci si dedica al porno però
nella maggioranza dei casi
5:56 PM per me è un impegno costante
5:57 PM me: bisogna avere uno scopo nella vita
gurkeroboter: quasi tutte le cose che disegno sono ispirate a film, foto
a volte sono fermi immagine di film pornografici
5:58 PM anche quando faccio i fumetti , di mezzo c'è praticamente sempre una videocamera ^_^
6:00 PM me: che cazzo m'è saltata la connessione
dicevi che t'ispiri al porno
6:01 PM gurkeroboter: me: quasi tutte le cose che disegno sono ispirate a film, foto
a volte sono fermi immagine di film pornografici
anche quando faccio i fumetti, di mezzo c'è praticamente sempre una videocamera ^_^
6:02 PM me: l'hai letta la biografia di John Holmes?
6:03 PM gurkeroboter: avoglia !
porello
6:04 PM me: e quelal di Moana?
ci sono ancora personaggi così?
6:05 PM gurkeroboter: no quella di Moana mi manca
penso proprio di no
6:06 PM ogni tanto c'è qualcuno di bravo
(ah ecco a parte max hardcore)
in giappone c'è un settantenne
che è la star di centinaia di film
6:07 PM sai loro hanno questo genere per anziani , con le badanti che spompinano i vecchietti
lui è un po' il Rocco Siffredi di questi film
se mi ricordo e ritrovo il nome te lo mando
me: questi nipponi sono sempre oltre
6:08 PM a parte Pain Jerk quale pensi sia il progetto più estremista?
gurkeroboter: nippo ?
me: sì
gurkeroboter: beh the gerogerigegege
6:09 PM che è anche il mio musicista preferito in assoluto
non si può fare di più di farsi le seghe con la base di white christmas
è la summa della musica
me: spiegami quando hai imparato a pronunciare o anche solo a scrivere correttamente gerogerigegege
io non ci sono mai riuscito
gurkeroboter: eh qualche anno fa
me: faccio copiaincolla
6:10 PM gurkeroboter: anch'io ho avuto difficoltà eh
scrivevo gerogeringege
gerogerigerige
poi si impara
me: me lo cosnigli Bizarre Uproar - 15 Years Of Filth?
gurkeroboter: non ce l'ho, ma si te lo consiglio
me: son 30 o 50 sacchi
6:11 PM a seconda dell'edizione
gurkeroboter: qualsiasi cosa di BU a scatola chiusa
beh c'è pure la bella maglietta
6:12 PM me: a parte noise che ti ascolti?
gurkeroboter: Ramones, Turbonegro
pop femminile francese
pop femminile giapponese
e i righeira
ogni tanto black metal
6:13 PM e gli Slayer
basta credo
me: sì, direi che basta
6:14 PM "l'estate sta finendo" è come dire "Come eravamo felici"
e nello stesso tempo
gerogeregege
gurkeroboter: si è verissimo!




3 febbraio

5:24 PM me: dov'eravamo rimasti
gurkeroboter: eh io ora devo cagare
me: mentre caghi pensa a com'è andato il concerto con Pain Jerk, ad esempio. poi me lo racconti con parole tue
5:25 PM gurkeroboter: ok

24 minutes
5:50 PM gurkeroboter: beh insomma Pain Jerk è stato il concerto più figo che ho mai visto
fai conto che quando ha fatto il soundcheck io e Sewer Election stavamo su un divano a 5 metri dal palco
Pain Jerk provava un amplificatore
5:51 PM ecco il divano tremava tipo teremoto
poi ha usato anche un'altro amplificatore, e li ha passati nell'impianto
ti spettinava l'intestino
5:52 PM me: pain proprio... com'è andata poi dal vivo? e me l'hai presa qualche cassetta?
gurkeroboter: no
me: come dobbiamo fare
5:53 PM gurkeroboter: però ho preso un bootleg in cassetta di ramaya
afric simone
me: cmq il concerto com'è andato?
gurkeroboter: boh bene come al solito
il volume era molto alto quindi ero felice
5:54 PM poi ho fatto molto in fretta perchè volevo vedere Pain Jerk
me: ma dov'eravate già?
gurkeroboter: in un pub
The Grosvernor
in un quartiere brutto
Stockwell
5:55 PM me: pubblico?
gurkeroboter: boh credo una sessantina
m'hanno pure dato dei soldi quindi è andata bene




5:56 PM
me: e Sewer Election?
gurkeroboter: bello maligno
lui poi è un tenerone ovviamente




5:57 PM
siamo stati assieme un po'
me: un tenerone
rispetto a Pain Jerk o in assoluto?
gurkeroboter: come persona
anche Pain Jerk è tenerissimo e dolcissimo
a Sewer Election però ho fatto ascoltare i Righeira
m'ero fatto la cassetta da sentire in aereo
5:58 PM gli son piaciuti
me: i Righeira sono noise
5:59 PM ma comincia a starmi sul cazzo che a nessuno stanno sul cazzo
gurkeroboter: i Righeira sono i Whitehouse italiani
solo che non fanno cagare
me: è già qualcosa
beh, senti qua io la scorsa estate vado come un fighetto qualunque a new york. vado anche per trovare il negozio della Hospital, comprarmi quintali di merda che l'euro vince e magari conosco pure Fernow
beh
Fernow è un altro tenerone
cioé certamente è pazzo in senso buono se suona così
6:00 PM me: però è proprio uno entusiasta che si esalta per qualunque cosa gli piaccia, come un ragazzone americano qualunque
gurkeroboter: si ^_^
me: ero divertito da questa telefonata in cui continuava a dire GREAT! AWESOME! COOOOL!
credevo che scherzasse
6:01 PM e invece no
gurkeroboter: eh son così gli americani
io l'ho incontrato a Bologna l'anno scorso
me: bello che poi gli chiedevo di consigliarmi dei dischi e lui 2 volte su 3 mi consigliava i dischi della Hospital... beh, quantomeno coerente... e simpatico cmq, ben vengano i suoi progetti e il suo convolgimento totale
6:02 PM sembra che non si stacchi mai
gurkeroboter: penso di no infatti, fa dumila cose
me: cmq ho preso questo Controlled Bleeding che è uan tirata unica di più di un'ora che ha quasi stancato pure me che a volte ascolterei solo rumore bianco
6:04 PM
gurkeroboter: pensa ieri mi so arrivati i cd nuovi di Vomir
me: alè
gurkeroboter: 76 minuti
fichissimo
artwork tutto nero con delle scureggette di grigio
6:05 PM me: ma solo rumoroso o anche bello? da cosa lo capisci tu?
gurkeroboter: beh non c'è niente
6:06 PM è rumore bianco distorto
me: ogni tanto non ti viene il dubbio di avere tanti dischi inutili in casa?
gurkeroboter: non ci sono dischi inutili
6:07 PM me: solo se non li paghi
gurkeroboter: a me piace tanto pagare i dischi
6:08 PM me: ognuno c'ha le sue perversioni
ma c'è una delle vostre uscite a cui sei particolarmente affezionato?
gurkeroboter: quelle che nessuno si piglia
tipo mutant love/coco & fiend friend
una cassetta da 6 con un uovo sodo spiaccicato
in 5 copie
ne ho ancora una
6:09 PM me: azz
ricordo ma solo per sentito dire che le prime copie dell'ep d'esordio dei vioence avevano un sacchetto di vomito
fine anni '80 credo o giù di lì
gurkeroboter: figo
chissà che puzza
6:10 PM me: secondo te c'è qualche differenza evidente fra il ruimore anche solo dei gruppi degli anni '90, post-industriali o harsh e quelli di adesso? o solo un fatto di strumentazione, circuit bending e palle varie?
6:11 PM gurkeroboter: avoglia
mo si registra sul computer
prima sulle cassette del cazzo
me: quindi più potenza anche
6:12 PM gurkeroboter: se
me: e come la vedi al scena italiana?
6:13 PM gurkeroboter: non la vedo
ci sono un po' di bravi comunque
6:14 PM me: meglio di qualche anno fa?
gurkeroboter: mah son sempre i soliti
è uguale
6:15 PM e comunque chi se ne frega ecco
che ci sia o non ci sia
me: a massa c'è la malattia
e pure a la spezia
si sente, stando là
gurkeroboter: sarà l'aria pura
6:16 PM me: non ho ancora ascoltato quel disco di jupitter
gurkeroboter: a me piace tanto tanto
6:17 PM me: una carriera bella lunga alle spalle, fra l'altro
gurkeroboter: si
me: qual è il primo musicista noise in ordine di tempo? che dici senza di lui...
gurkeroboter: ah boh che ne so
6:18 PM senza di lui ci sarebbe stato qualcun altro comunque

playlist cassette 2008

Bizarre Uproar - Mother One c40 (Filth And Violence , Finlandia) - solito massacro harsh noise, ferro percosso col cazzo, schiaffi sulle chiappe e bambine che canticchiano. Marcia come poche altre cassette.

Discordance - Lesson Number One c20 (Second Sleep , Italia) - ultraviolenza e un tipo che chiama il suo can , credo. a me basta questo.

Cock Tribe - ST c60 (Styggelse , Svezia) - Una merda totale , harsh noise luridissimo e mongoloide . Oltre ad avere un nome bellissimo anche i titoli spaccano , ad esempio: "Cock Of Damnation & Tradition". Porcodio !

Human Skin Lanterns - Skin Stripperess (Mother Savage , U.S.A.) - Riedizione di una collaborazione fra Macronympha e Taint del 1995. Cattiveria a cazzo duro pura.

Macronympha - Insane Torture Device c92 (Mother Savage , U.S.A.) - Rielaborazione di materiale già uscito negli anni '90 . Le primissime cose registrate dai bravi Macronympha a quanto ho capito. Loop di pezzi di ferro maciullati infiniti , alla fine fa un po' venir voglia di ballare.

Pestdemon- Esurient And Unwholesome (Unrest Productions , Inghilterra) - Debutto noise di un metallaro svedese, dedicato ai Death SS! L'ho comprato a scatola chiusa per questo. E mi è piaciuto un sacco .