3 gennaio 2008

Vegas Martyrs - The Female Mind (Troubleman Unlimited, 2007)

Che Dominick Fernow, ai più noto come Prurient, sia un fan di black metal e derivati, è cosa nota. Che fosse anche un chitarrista, oltre che un assassino del microfono a contatto, lo sapevamo pure. Che i Vegas Martyrs siano la sua risposta all’ultranoise per chitarre di gente come Air Conditioning, è ugualmente chiaro a chi ha presente le comparsate su 7” e compilation che hanno preceduto l’uscita in vinile (verde, a chi interessasse) di questo “The Female Mind”. Che personalmente ho aspettato con trepidazione, arrivando ai tempi a preordinarlo con qualcosa come due mesi di anticipo. Poi il postino arriva, molla il pacco, lo ascolto, dico “bello”, e lo mollo lì. Forse perché l’estate non era la stagione adatta?

Bene: adesso che piove, fa freddo, e ho comprato la prima confezione di noci&mandorle dell’anno, posso dirvi: “The Female Mind” è una delle cose più devastanti, deprimenti e oppressive del 2007. I Vegas Martyrs sono un trio, con Fernow accanto a Joe Potts (percussioni) e Richard Dunn (elettronicheria e “ringhio”), e a far male, fanno male. Suoni sempre saturi, strumenti ridotti in poltiglia, atmosfere da armageddon, ansia e bad vibrations a valanghe: per chi scrive, significa poco meno che “esaltante”, e personalmente la chiuderei qui. Però maledizione, sentite quel capolavoro di disperata distorsione che è Acamprosate: c’è persino un accenno di melodia torcibudella seppellito sotto detriti e detriti di scorie che sembrano un disco dei Mars lasciato a squagliarsi sotto il sole e mandato a 33 giri invece che a 45. Oppure Teenage Jesus che coverizza Burzum, o anche viceversa. O gli Ildjarn che si mettono a fare doom. O Whitehouse che intona una nenia folk.

“The Female Mind” sarebbe in realtà un nastro del 2005, che la Troubleman ha ristampato in edizione limitata, ma poco importa. È un grandissimo disco, anche se ovviamente piacerà solo a quei tre o quattro fissati di black noise. Ma loro lo sanno, di essere i giusti.

[pubblicato originariamente su random delicatessen]

1 commento:

Anonimo ha detto...

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